Al via il progetto Polis da 1,12 miliardi di euro, finanziato con 800 milioni attraverso il piano complementare del Pnrr e per il resto da Poste, che prevede di realizzare in 6.933 uffici postali in comuni sotto i 15 mila abitanti uno sportello unico.
Nel giro di un paio di mesi i primi sportelli unici apriranno in alcuni comuni italiani con meno di 15 mila abitanti. Lo sportello unico sarà collocato presso un ufficio postale e gli abitanti potranno richiedere in quel medesimo luogo una quantità di importanti documenti e certificati che i cittadini residenti in una grande città continueranno, invece, a dover richiedere presso cinque o sei amministrazioni diverse (se basta). Questa rivoluzione è possibile grazie al progetto Polis da 1,12 miliardi di euro, finanziato con 800 milioni attraverso il piano complementare del Pnrr e per il resto da Poste, che prevede di realizzare in 6.933 uffici postali in comuni sotto i 15 mila abitanti uno sportello unico in cui saranno erogati una serie di servizi della pubblica amministrazione ora sparsi tra vari uffici. L’avvio del piano viene presentato dal vertice di Poste Italiane, guidata da Matteo Del Fante, presso la Nuvola dell’Eur a Roma, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, della premier Giorgia Meloni e altri esponenti del governo.
Cartà d’indentità, passaporto, patente nautica: cosa si potrà chiedere
Tra i documenti che si potranno richiedere presso lo sportello unico ci sono la carta identità elettronica e il passaporto. E poi certificati di stato civile e anagrafici, autodichiarazioni di smarrimento, denuncia di detenzione e trasporto di armi. Questi servizi sono di norma gestiti dal ministero dell’Interno. Di competenza dell’Agenzia delle Entrate, ma accessibili presso lo sportello unico, la richiesta di riemissione di codice fiscale, estratto conto posizioni debitorie, visura planimetrie castali, esenzione canone Rai, deleghe soggetti fragili. Poi ci sono certificati giudiziari (ministero della Giustizia). L’ Isee, l’estratto contributivo, il modello Obis per i pensionati, la certificazione unica che oggi vanno richiesti all’Inps. Peraltro l’estratto contributivo di norma non il documento più facile da ottenere, anche se si utilizza il famigerato Spid. E ancora rilascio patente nautica, denuncia e richiesta duplicati patente (ministero per le Infrastrutture). Nei comuni presso i quali saranno realizzati questi sportelli unici basterà recarsi presso l’ufficio postale per poter richiedere questi servizi.
Quali sono i primi comuni a partire? I primi tre prototipi sono stati realizzati a Fara in Sabina, Campagnano di Roma e San Felice Circeo. Ma tra i primi comuni nei quali sarà realizzato lo sportello unico ci sono Tolmezzo (Ud), Lamon (Bl), Calazicorte (Lc), Gattico-Veruno (No), Taggia (Im), Colecchio (Pr), Alto Remo Terme (Bo), Borgo a Mozzano (Lu), Magione (Pg), Cepagatti (Pe), Macchiagodena (Is), Piedimonte Matese (Ce), Bernalda (Mt), Cetraro (Cs), Aragona (Ag). Per le realtà locali si tratta di un beneficio enorme. Gli abitanti del comune di Balme, in provincia di Torino, ad esempio, hanno il tribunale a una distanza di 65 chilometri, l’Inps a 39 chilometri, i carabinieri a 12 chilometri. Per ottenere 8 certificati oggi devono percorrere 241 chilometri. In futuro non sarà più così.
Poste incasserà le commissioni oggi pagate alla PA
Tenere in piedi uffici che da soli non si autofinanziano ha quindi una logica precisa (peraltro la rete si compensa con la elevata redditività degli uffici nelle città): gli sportelli unici saranno redditizi perché le commissioni oggi pagate alla PA per certificati e servizi saranno incassate da Poste. Ma per la società la ricaduta importante saranno anche i nuovi clienti attirati negli uffici. Accanto agli uffici postali troveranno posto colonnine di ricarica, per un piano complessivo di 5 mila postazioni.